Riabilitazione > Urologica

La riabilitazione urologica perineale riveste una grande importanza nell’ambito della terapia conservativa uro-ginecologica e colon-proctologica.
E’ indicata nell’incontinenza urinaria,nell’incontinenza fecale, nella stipsi rettale, nel trattamento pre e post-operatorio nella chirurgia pelvica e nel trattamento post partum.
Le metodiche di cui si avvale la riabilitazione perineale sono la Chinesiterapia pelvi-perineale  o CPP, il Biofeedback o BFB, la Stimolazione Elettrica Funzionale  o SEF.

La CPP è la disciplina principe nell’ambito della Riabilitazione.
Gli obiettivi  in campo ginecologico sono la prevenzione e la cura delle turbe della statica pelvica, in campo uro-ginecologico sono la prevenzione e il trattamento dell’incontinenza urinaria, in campo colon-proctologico sono la prevenzione e il  trattamento dell’incontinenza fecale e della stipsi,in campo sessuologico.
La CPP è rivolta, soprattutto al gruppo muscolare dell’Elevatore dell’ano.
Spesso associata alla CPP vi è il Biofeedback.

Il BFB  è una tecnica basata sul condizionamento comportamentale, usata per la prima volta da Miller, nel 1969, per la cura dello stress e dell’ipertono muscolare. Essa permette di fare acquisire al paziente maggior controllo e consapevolezza di funzioni fisiologiche non apprezzabili a livello cosciente o divenute tali in seguito ad eventi patologici. Le informazioni, provenienti dalle funzioni monitorate dal BFB, sono amplificate e tradotte in segnali visivi e/o acustici. L’impiego del BFB nelle disfunzioni del pavimento pelvico registra attività muscolari poco percepite e induce il paziente a memorizzare ed elaborare l’informazione per migliorarne l’efficacia. Nella riabilitazione del pavimento pelvico si utilizza il BFB elettromiografico  che registra l’attività elettrica sviluppata dalla contrazione del muscolo, tramite sonde con elettrodi di superficie e il BFB manometrico che rileva la pressione esercitata dalla contrazione muscolare, tramite sonde provviste di un palloncino gonfiato ad aria. Gli apparecchi di BFB hanno in dotazione sonde anali e vaginali ed elettrodi di superficie, destinati al rilevamento dell’attività dei muscoli sinergici del pavimento pelvico: addominali, glutei e adduttori.
 Per ottenere dei buoni risultati occorrono una forte motivazione e concentrazione da parte del paziente, un ambiente confortevole, una collaborazione e fiducia reciproca tra fisioterapista e paziente. Inoltre è importante un rinforzo verbale del fisioterapista affinché la paziente apprenda nuove abilità motorie attraverso richieste precise.
Il tempo impiegato è di 20-30 minuti circa a seduta fino a quando la paziente non raggiunga un risultato soddisfacente.

La SEF  è una tecnica passiva che consiste nell’applicazione di stimoli elettrici a strutture muscolari per ottenere una migliore attività muscolare e può essere impiegata anche a scopo antalgico. L’azione della SEF dunque è indiretta se genera un impulso nervoso e, di conseguenza, una contrazione muscolare; azione diretta se lo stimolo applicato sul muscolo determina una contrazione.
Le correnti sono unidirezionali o bidirezionali.
Le percentuali di successo della terapia riabilitativa in proctologia variano tra il 70% e il 90 % dei casi a 3 mesi dal trattamento e persistono a distanza di 1 anno nel 60%.


Pucciani F., Rottoli ML., Bologna A., Cianchi F., Forconi S., Cutellè M., Cortesini C. Pelvicfloor dyssynergia and bimodal rehabilitation: results of combined pelviperineal kinesitherapyand biofeedback training. Int J Colorect Dis 1998; 13: 124-30 7.
Corso multidisciplinare. Diagnosi, terapia e prevenzione delle disfunzioni del pavimento pelvico. Università degli Studi di Milano, Bicocca Desio 15-17 Gennaio 2003

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